Kim era l’amico fidato che mi faceva compagnia nelle notti di lavoro. Un “pastore” tedesco che pernottava al lato della reception. Buono come il pane, ma cmq incuteva rispetto ed una punta di timore a chi attraversava la porta girevole dell’hotel. Kim adorava le donne ed odiava gli uomini- Era il mio “profiler” personale. Aveva il dono di cogliere al primo impatto il carattere degli ospiti. Freddo e contratto con chi aveva catalogato come rompiballe. Ospitale e affettuoso con chi sapeva cortese e gentile. Sfacciato e felice con le donne. Come quella notte in cui uscirono da un taxi una coppia disomogenea: lui bassino, serio ed elegante, noto professionista locale; lei alta, giovane, affascinante e sorridente. All’entrata dell’uomo, Kim alzò le orecchie, lo fissò ed emise due forti latrati. La donna invece fu ricevuta con ogni onore e lei ricambiò con una carezza. Dopo 20 minuti dal check-in mi ritrovai di fronte lei che seria ed arrabbiata mi chiese di chiamarle un taxi. Kim l’accompagnò sino all’uscita e si vedeva che approvava la sua decisione. Dopo qualche minuto l’ometto scese, saldò il conto ed uscì. Mi sembrò quasi che Kim, nella sua immobilità, ridacchiasse ironicamente dentro di sè.
l’amico fidato
l’amico fidatoultima modifica: 2011-04-02T11:07:18+02:00da
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