La pin-up di Mediaset arrivò alla sette di sera. Accompagnata da un ragazzone locale come bodyguard. Prese possesso della sua stanza e dopo mezzora scese per la cena. Alle 20.30 uscì per andare come ospite ad una manifestazione nei dintorni. All’una di notte rientrò e salì in camera. Il ragazzone stava per uscire, soddisfatto sia professionalmente che finanziariamente, quando con una telefonata la pin-up mi comunicò che non riusciva a prender sonno a causa di sconosciuti rumori che provenivano dalla camera adiacente. Chiesi al suo body guarda di aspettare un attimo e telefonai alla camera in questione. Nessuna risposta e uindi c’era bisogno di un sopralluogo sul posto. Io, il ragazzone e il maitre Renè ci trasferimmo al piano interessato. Bussammo alla porta, ma nessuno venne ad aprirci, anche se dai rumori si capiva che la camera fosse abitata. Preoccupato che stesse per accadere qualcosa di poco divertente, decisi di usare la scheda passpartuot. Entrammo. Davanti noi una scena da film pornografico: tre donne. Una vestita di pelle nera, stivaloni lucidi, frusta in mano e per nulla meravigliata della nostra entrata. La seconda nuda, stesa sul letto, con sui glutei la prova del passaggio costante della frusta. La terza, nuda con gli stivali neri e dei capezzoli grandi (probabilmente anche dolci) come ‘nu babà, si avvicinò a noi che eravamo rimasti immobili e confusi, ma un bel po’ eccitati. Ci sorrise e in un italiano approssimativo ci chiese di uscire. Noi che non volevamo fare la fine di quella stesa sul letto, obbedimmo. Naturalmente avvertimmo della situazione la pin-up di Mediaset, che ringraziò ed evidentemente decise che era piacevole addormentarsi con rumori di tale genere, perché non si lamentò più per il resto della notte..