Alle due e mezza di notte entra una donna castana, formosa e sicura. Si avvicina alla reception e mi assale un profumo forte e speziato. Con un sorriso mi dice che il Signor ***** la sta aspettando. Le faccio notare che per disturbare l’ospite ho bisogno anche del suo cognome e del numero della stanza. Lei rimane un pochino delusa e mi spiega che ha incontrato quel signore qualche ora prima in un locale e l’ha invitata ad andarlo a trovare presso quell’hotel. Le spiego con pazienza che per via della privacy non posso far nulla, ma lei può sempre chiamarlo al cellulare. Lei sospira e mi dice che il suo numero non ce l’ha. Si appoggia con le mani su tavolo della reception e noto qualcosa di strano. Le sua mani sono grandi e callose. Qualche dito è addirittura storto. Allora capisco: è un trans. Per evitare imbarazzi e incomprensioni cerco di cavarmela con una battuta. Lo guardo negli occhi e gli chiedo: “mi scusi, ma vedendo le sue mani ho l’impressione che lei lavori all’ANAS”. Lui ride, scuote la testa e risponde”Caaaattivoneeee”. Sorrido e lui continua con “peeeròòòò effettivamenteeeeee ne ho fatte parecchie di….STRADE!”. Ridiamo insieme per un paio di minuti poi mi saluta e se ne va.